Realizzazione di: Luciano Laghi Benelli
Altri collaboratori: nessuno
Fotografi, artisti grafici: nessuno
Audio: Robert Fripp
Fu il chitarrista Rober Fripp a coniare il termine frippertronics, basato sul passaggio del suono della chitarra su un anello di nastro magnetico che passa attraverso due registratori a bobine Revox accoppiati, in modo da poter creare complessi tappeti polifonici in costante metamorfosi. Il risultato finale è un tappeto di note stratificate, la cui unica scansione ritmica è determinata dall’intervallo di tempo in cui il segnale passa ciclicamente da un apparecchio all’altro. Diretta evoluzione di quella tecnica sono i “paesaggi sonori”, dove i registratori a bobina lasciano il posto ai più moderni delay digitali. Le mie fotografie cercano di imitare quel suono, quella sovraincisione all’infinito, quelle note che perdono ad ogni passaggio volume e nitidezza rispetto alle “nuove”.