La multivisione ha rappresentato una vera rivoluzione in materia di comunicazione audiovisiva.
Quest’opera in maniera un pò provocatoria vuole fare il “parallelo” con la rivoluzione che John Cage ha voluto rappresentare con la sua “composizione” 4.33 che qualcuno ha azzardato, in campo musicale, confrontare con il cambio di un’era. Avanti e dopo Cristo.
Alcune analogie con le intenzioni di John Cage sono innegabili.
Il silenzio mai assoluto ma rotto da rumori di fondo degli spettatori, dell’ambiente interno od esterno, mai replicabili, sempre diversi e molto personali rende ogni esecuzione un “unicum” non solo oggettivo ma soprattutto soggettivo.
La multivisione si avvicina a questo concetto. L’autore usa le immagini, a volte fotografie, per comunicare qualcosa di personale nell’interpretare quanto quelle immagini hanno scatenato nella propria sfera emotiva. Emozioni molto spesso diverse da ogni spettatore come destino di tutte le opere d’arte, dai graffiti rupestri alla contemporaneità.
AIDAMA dalla sua fondazione ha sempre voluto rimarcare e fare proprio questo concetto liberando la rappresentazione audiovisiva dagli sterili canoni della pura e semplice rappresentazione fotografica.
Nella storia di AIDAMA alcuni festival organizzati da Soci AIDAMA (BRA – INCONTRO CON LA MULTIVISIONE, FANTADIA, GEMONA IMMAGINA, TRIESTE INCONTRA LA MULTIVISIONE per citare quelli documentati nell’opera) sono stati e continuano ad essere punti di riferimento per l’espressione di creatività di questa “ARTE”.
Questa multivisione vuole essere un simpatico omaggio all’idea ed al talento dei Fondatori.